Cambiamenti climatici ed architettura

E’ ormai un dato di fatto che gli inquinamenti ambientali comportano direttamente un cambiamento climatico.

In questo processo l’edilizia ha una grossa responsabilità: secondo i dati del Global Alliance for Buildings and Construction, il settore edile nell’ultimo triennio è responsabile di circa il 36% dei consumi energetici globali e del 39% delle emissioni in atmosfera di CO2.

Ecco dunque che ci si interroga su come diminuire emissioni e consumi, anche nel reparto Edile, come è possibile effettuare un cambio di passo?

Il primo problema è ovviamente l’uso dei riscaldamenti con fonti fossili: secondo i dati Ispra il riscaldamento degli edifici commerciali, residenziali e pubblici nella sola Italia ha un peso sulle emissioni di anidride carbonica per oltre il 17%.
Rimandiamo però gli approfondimenti sulle alternative per riscaldamento in altro Post.

Vorremmo concentrarci oggi piuttosto su forme di progettazione alternative e sull’uso e ricerca di nuovi materiali edilizi sostenibili.

La progettazione oggi si avvale di tecniche sperimentate e vincenti, come quella delle coperture verdi, che trasformano i tetti cittadini in veri e propri polmoni produttori di ossigeno.

E conosciamo tutti le pareti verdi del Bosco Verticale di Stefano Boeri a Milano; con i suoi 4.500 arbusti e oltre 800 alberi, il Bosco Verticale è parte attiva nella lotta all’inquinamento

Per quanto riguarda i materiali veri e propri, bisogna sapere che l ’impatto ambientale di un prodotto da costruzione dipende dall’energia utilizzata per estrarlo, trasportarlo e lavorarlo, dalla CO2 emessa, nonché dalla produzione durante questo processo di eventuali altri inquinanti.

Quali nuovi materiali eco-sostenibili si affacciano all’orizzonte?

Per esempio i cosidetti MANGIA-SMOG.
Si tratta di materiali come pitture o cementi che, reagendo alla presenza del sole, possono eliminare gli inquinanti presenti nell’atmosfera.
Il meccanismo alla base è la fotocatalisi, un processo che decompone gli inquinanti.

Troviamo anche delle composizioni naturali particolari, come il Micelio dei funghi col quale è possibile ottenere un isolante termico molto potente in grado di sostituire i tradizionali coibentanti plastici come le schiume.

Oppure i Biomattoni: si tratta di blocchi prefabbricati composti da un mix di canapa e calce (ricordano qualcosa di molto antico vero?)

Ma abbiamo anche la Pietra riciclata, un materiale composito ottenuto mescolando scarti di pietra calcarea, bottiglie di plastica e sacchetti alimentari. Ha una durata di 50 anni ed è riciclabile al 100%.

Ovviamente abbiamo sempre le vecchie conoscenze, ovvero materiali composti in legno, vetro, cellulosa, paglia, di cui oramai la produzione è in continuo aumento anche in Italia.

Con quindi un piccolo sforzo in più, con una normativa edilizia aggiornata, avremmo tanto da sperimentare!